Il 14 gennaio 2020 terminerà il supporto di Microsoft per il sistema operativo Windows 7. Da quel giorno, i dispositivi con tale sistema operativo non riceveranno più aggiornamenti di sicurezza e diverranno progressivamente più vulnerabili con il passare dei mesi.

Nel mese di dicembre del 2019, sul totale dei dispositivi fissi con sistema operativo Windows, il 26,82% si appoggiava ancora a Windows 7. Insomma, a breve, più di un computer su quattro sarà sempre più vulnerabile ad attacchi e intrusioni.

LA FINE DEL SUPPORTO DI OFFICE 2010

Oltre a quella del 14 gennaio 2020, c’è un’altra data molto importante da segnare sul calendario, ovvero quella del 13 ottobre 2020. Quel giorno, infatti, terminerà il supporto di Microsoft anche per la suite di applicazioni Office 2010.

Insomma, da metà ottobre, per il pacchetto Office 2010 non verranno più rilasciati patch e aggiornamenti di sicurezza.

COSA RISCHIANO GLI UTENTI?

Nel corso degli ultimi anni, moltissimi attacchi informatici sono avvenuti utilizzando come vettori file Word o Excel. Infatti, come è emerso durante il Security Analyst Summit organizzato da Kaspersky Lab, nel biennio 2017/2018 ben il 70% degli attacchi rilevati dagli antivirus dell’azienda sono stati finalizzati a sfruttare una o più vulnerabilità di Office. Un dato in crescita se si considera che nel 2016 solo il 16% degli attacchi era rivolto alla suite di applicazioni di Microsoft.

Utilizzare un pacchetto Office non aggiornato espone quindi gli utenti a enormi rischi. Soggetti male intenzionati potrebbero utilizzare le falle di Office per accedere ai dati personali degli utenti o prendere il controllo dei loro dispositivi per compiere azioni illecite.

Inoltre, qualora il dispositivo venisse utilizzato in un contesto aziendale o impiegato da un’associazione, da un freelance o da una Pubblica Amministrazione, il mancato aggiornamento di Office 2010 potrebbe essere inquadrabile come violazione del GDPR, il Regolamento UE in materia di privacy e protezione dei dati personali. Con l’entrata in vigore del GDPR, infatti, chi tratta dati personali deve adottare tutte le misure di sicurezza adeguate a ridurre al minimo il rischio di “data breach” (violazione dei dati). Se non lo fa, il Garante per la Protezione dei Dati Personali può comminare pesanti sanzioni.

COSA FARE?

Occorre innanzitutto organizzarsi per tempo e trovare una valida alternativa a Office 2010. Se si vuole rimanere in ambito Microsoft, si può optare per Office 2019, acquistando un’apposita licenza. Alternativamente, si può propendere per la soluzione “Office 365”, che permette, a fronte di un abbonamento mensile o annuale, di usufruire di tutto il pacchetto Office, oltre ad alcuni servizi aggiuntivi in cloud molto utili per le organizzazioni (es. OneDrive).

Se si vuole puntare al risparmio, si possono provare le alternative open source al pacchetto Office come LibreOffice, OpenOffice o la Suite Google in cloud. Tali soluzioni, potrebbero essere preferibili per gli utenti privati, mentre per le organizzazioni più complesse sarebbe consigliato continuare a utilizzare soluzioni business come quelle di Microsoft.

IL SUPPORTO DI ARGO

Se la tua azienda si affida ancora a Office 2010 e vuoi arrivare pronto al mese di ottobre, Argo è pronta a supportarti nel processo di aggiornamento della tua organizzazione. Se ti occorre una consulenza, scrivici una mail a protection@argobs.com o chiama il numero 011/19115359 per prenotare un appuntamento.